La chiesa

La chiesa risale a prima del 1064.

Dal Martirologio Romano: «A Todi in Umbria, san Fortunato, vescovo, che, come riferisce il papa san Gregorio Magno, rifulse di immensa virtù nel prestare assistenza ai malati».

Meritò per la sua virtù e la sua carità verso gli ammalati, le lodi dei propri fedeli e di Papa San Gregorio Magno al quale dobbiamo quanto ci è noto intorno alla sua persona, scritto nei Dialoghi.

Dopo aver detto che Fortunato fu «vir vitae venerabilis» uomo di venerabile vita, di immensa virtù, per grazia, nel cacciare gli spiriti cattivi «in exfugandis spiritibus, immensae virtutis gratia» – era, infatti, famoso come esorcista -, Gregorio si limita ad esporre alcuni miracoli, da lui operati, alcuni dei quali gli furono riferiti da Giuliano, che era stato «familiarissimus» del presule tudertino ed era morto «ante non longum tempus» in Roma, dove aveva esercitato la carica di «ecclesiae defensor». Altri miracoli gli vennero narrati da un certo «senex pauper», vecchio povero, oriundo di Todi, che aveva conosciuto bene il santo vescovo («novi, et bene novi»). Uno dei miracoli raccontati dal vecchio si verificò un giorno in cui «Gothi iuxta Tudertinam civitatem venerunt», i Goti giunsero vicino alla città di Todi mentre si appropinquavano alla città di Ravenna «ad partes Ravennae properabant».

Questo passo è per noi di grande importanza storica, perché indica che Fortunato tenne il seggio della città umbra prima del 553, anno in cui i Goti, sconfitti definitivamente, abbandonarono l’Italia.

Fu, dunque, vescovo di Todi al tempo di Totila, sotto Giustiniano. Quando ebbero luogo le invasioni degli Ostrogoti, è noto che egli riuscì con le sue preghiere, suppliche e con grande coraggio, a presentarsi davanti a Totila, e chiedere che la sua città fosse liberata.

Durante il suo episcopato fece erigere la chiesa di San Pietro Apostolo e convertì al cattolicesimo gli abitanti del castello di Pantalla, fondato nel periodo augusteo, facendo demolire il tempio di Pan e tagliare il bosco a lui consacrato.

A lui è dedicata la chiesa di San Fortunato a Todi costruita nel XII secolo e la pieve del borgo di Murlo, presso Siena, un tempo sede dell’omonimo Feudo vescovile. È anche patrono di San Fortunato della Collina, una frazione del comune di Perugia ed a lui è intitolato una delle chiese più antiche di Perugia situata al lato dell’Arco Etrusco. È anche titolare di una piccola chiesina, in territorio di Assisi, di cui si fa menzione fin dal 1064 in una pergamena: vi si legge “terra beatu Sanctu Fortunato” (borgosanfortunato.it).

La Chiesa cattolica lo ricorda il 14 ottobre.

Vedi anche https://www.iluoghidelsilenzio.it/chiesa-di-san-fortunato-assisi-pg/

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